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Trèntola Ducenta è un comune italiano di 20 019 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Le due località che danno il nome al comune formano un unico centro abitato, per cui non si tratta di un comune sparso.
Origini del nome:
Le denominazioni di ciascuna delle due storiche località comunali, e quindi l'etimologia dei nomi "Trentola" e "Ducenta", deriva, molto probabilmente, dalla quantità di "iugeri" che costituivano un fondo. Ducenta era composta infatti da 200 iugeri, mentre Trentola da 30 iugeri.
Altri, invece, ritengono che Trentola sia riconducibile a "Tremula", borgo citato da Tito Livio.
Storia:
La prima informazione storica su Ducenta, pur essendo più antica di Trentola, si ha su di un Diploma dei Principi di Capua – secolo X[2]. Il feudo di Trentola ebbe vita travagliata, come la maggior parte dei centri minori del Regno. Tra i feudatari segnaliamo: i baroni Rizzo di Napoli, i conti Gaetani, i Pignatelli di Monteleone (1485), i Parise (1631), ed infine i Masola (originari di Genova).
Nel 1637 Domenico Masola venne investito del titolo di marchese di Trentola da Re Filippo IV di Spagna[3][4]. Fino al riassetto amministrativo operato da Benito Mussolini si chiamava solo Trentola, poiché non comprendeva Ducenta, assegnatagli per scorporo dal comune di Lusciano e Ducenta, poi diventato semplicemente Lusciano.
Monumenti e luoghi d'interesse:
- La chiesa settecentesca di san Michele Arcangelo, sita in Trentola, conserva tra le opere d'arte un trittico di Protasio Crivelli.
- La chiesa di san Giorgio a Ducenta conserva un'immagine di san Giorgio datata 1573 che viene attribuita a Giovanni Battista Graziano artista di Aversa, tra i principali allievi e quasi emulo del celebre Marco Pino da Siena, tanto che diverse opere dell'aversano, per anni, sono state attribuite al manierista toscano e solo di recente la critica ha dato il giusto peso al Graziano.
- Palazzo Marchesale, attuale sede comunale, acquistato dal comune nel 1925.
- Palazzo Marchesale Folgori, dimora dei padri missionari del P.I.M.E.
- Monumento ai caduti della II Guerra Mondiale realizzato agli inizi degli anni '80 del Novecento dal maestro aversano Luigi Panarella.
- Cappella Madonna delle Grazie.